Ozempic: tra diabete e obesità benefici rischi e usi controversi

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di Alessio Acquisti

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Il farmaco è destinato al trattamento del diabete mellito di tipo 2 e prodotto dall’azienda danese Novo Nordisk. Autorizzato come iniezione sottocutanea negli USA (FDA, 2017) e in Europa (EMA, 2018) è stato poi introdotto anche in compresse orali con il nome di Rybelsus. Appartiene alla famiglia delle incretino-mimetiche, sostanze che imitano l’azione di ormoni intestinali umani deputati alla regolamentazione della glicemia.

Ozempic, il cui principio attivo è la Semaglutide, agisce in modo agonista rispetto al recettore naturale delle incretine il GLP-1 producendo una serie di effetti che lo hanno reso uno dei farmaci più richiesti e discussi, sia in ambito medico che mediatico.

La semaglutide può essere somministrata in monoterapia o in associazione con altri farmaci (es. metformina, insulina) e, grazie alla sua lunga emivita (tempo che il soggetto impiega per eliminare metà della dose del farmaco), è sufficiente una somministrazione settimanale.

Una volta legata al recettore, la semaglutide aumenta la produzione di insulina e riduce quella di glucagone in modo glucosio-dipendente (solo quando la glicemia è alta). In caso di ipoglicemia, di contro, agisce diminuendo la produzione di insulina senza però alterare quella di glucagone, favorendo il ritorno a valori normali. La presenza dei recettori GLP-1, sia a livello intestinale e del pancreas che nel cervello, induce un rallentamento dello svuotamento gastrico ed un aumento del senso di sazietà, dunque, una progressiva riduzione dell’apporto calorico e della preferenza verso cibi ultra-processati e ricchi di grassi.

Lo studio SELECT, condotto su oltre 17.000 pazienti in sovrappeso o obesi senza diabete, ha evidenziato una perdita di peso media del 14,9% e una riduzione del rischio di eventi cardiovascolari maggiori del 20%. Effetti utili nei pazienti diabetici dove l’obesità aumenta il rischio di complicanze.

In poco tempo è nato un mercato parallelo per l’uso off-label, con prodotti contraffatti segnalati in: America Latina, Nord America ed Europa; tanto da spingere l’OMS e le autorità sanitarie europee (EMA, AIFA) a pubblicare avvisi di sicurezza.

Alcune evidenze indicano poi la presenza dei recettori GLP-1 anche in cuore e reni, il che potrebbe spiegare benefici cardiovascolari e renali, sebbene la ricerca sia ancora in corso. Al contempo lo studio SUSTAIN-6 ha dimostrato una riduzione significativa di eventi cardiovascolari maggiori in diabetici ad alto rischio.

Effetti indesiderati e rischi aumentano in caso di uso off-label; i principali sono:

  • Ipoglicemia: soprattutto con sulfuniluree o insulina.
  • Disturbi gastrointestinali: nausea, vomito, diarrea.
  • Pancreatite acuta: soggetti con pancreatite precedente vanno monitorati attentamente.
  • Peggioramento della retinopatia diabetica: può verificarsi un peggioramento temporaneo.
  • Alterazioni dell’INR: in pazienti in terapia con warfarin o derivati cumarinici.

Gli effetti gastrointestinali sono più frequenti in soggetti a basso peso e possono causare disidratazione e problemi renali. Prestare attenzione ai soggetti con grave compromissione renale o epatica.

Gravidanza e allattamento: controindicato per tossicità riproduttiva osservata negli animali. Sospendere almeno due mesi prima di una gravidanza programmata. Non usare durante l’allattamento.

Per ridurre gli effetti collaterali e massimizzare i benefici si raccomanda:

  • Mantenimento della massa muscolare: consigliabile l’assunzione di 20-30 g di proteine a pasto (pesce, legumi, tofu).
  • Bilanciamento energetico: privilegiare pasti piccoli e frequenti, snack sani (mandorle, yogurt, frutta), carboidrati a lento assorbimento (avena, patate dolci), grassi buoni (olio EVO, avocado).
  • Contrastare gli effetti collaterali: evitare fritti e cibi grassi, preferire cotture leggere (forno e/o vapore), aggiungere alla dieta fibre solubili ed insolubili, bere tè allo zenzero.
  • Prevenire la disidratazione: bere 2/3 litri di liquidi al giorno, consumare frutta e verdure ricche d’acqua, limitare il consumo di alcool, caffeina e bevande zuccherate.
  • Camminata veloce: partire da 10 minuti/die fino a 150 min/settimana.
  • Allenamento di forza: 2/3 volte a settimana (pesi, bande elastiche, esercizi a corpo libero).
  • Mantenimento: almeno 30/60 minuti di attività quotidiana.

Nel gennaio 2025 la rivista Nature Medicine ha pubblicato i risultati del primo studio sugli effetti dell’uso prolungato di Ozempic e di altri farmaci agonisti del recettore GLP-1. La ricerca ha coinvolto pazienti in sovrappeso o obesi, non diabetici ma ad alto rischio cardiovascolare, confermando sia la perdita di peso che gli effetti collaterali ed i possibili segnali di rischio (disidratazione, problemi renali, segnalazioni psichiatriche).

Negli ultimi anni la semaglutide ha mostrato potenzialità terapeutiche diverse oltre la gestione del peso ed il controllo della glicemia. Citando un articolo dell’istituto Mario Negri: osservazioni su più di due milioni di pazienti con diabete di tipo 2 suggeriscono una funzione protettiva verso tumori associati all’obesità, come quelli del colon, della colecisti e del pancreas. Tuttavia, fonti come Verywell Health evidenziano che alla sospensione del farmaco i risultati in termini di sazietà tendono a diminuire, il peso perso viene spesso recuperato, e sottolineano l’importanza di strategie comportamentali e dietetiche sostenute nel tempo. Al tempo stesso, The Guardian riporta inchieste su possibili applicazioni future nella demenza e nei disturbi da dipendenza grazie ad effetti neurobiologici promettenti.

La prudenza è fondamentale: Ozempic non deve essere una scorciatoia, ma uno strumento terapeutico da usare sotto controllo e consiglio specialistico, dopo attenta valutazione personalizzata di rischi e benefici e follow-up regolare.

Un ulteriore elemento da considerare è che, in Italia, la semaglutide è oggi autorizzata anche per il trattamento dell’obesità (con dosaggio maggiore e nome commerciale diverso), ma non è rimborsata dal SSN e deve essere prescritta con le stesse cautele previste per il diabete; eticamente, infatti, la crescente richiesta da parte di persone obese o in sovrappeso rischia di ridurre la disponibilità di Ozempic per i pazienti diabetici.

Ogni sostanza può curare o nuocere. La differenza non sta nella sua natura, ma in come la scegliamo e la usiamo.

Bibliografia e Sitografia

  • Ozempic, INN-semaglutide, foglietto illustrativo AIFA
  • Nørgaard CH, Friedrich S, Hansen CT, et al. Treatment with glucagon-like peptide-1 receptor agonists and incidence of dementia: Data from pooled double-blind randomized controlled trials and nationwide disease and prescription registers. Alzheimer’s Dement. 2022; 8:e12268.
  • Wang L, Wang W, Kaelber DC, Xu R, Berger NA. GLP-1 Receptor Agonists and Colorectal Cancer Risk in Drug-Naive Patients With Type 2 Diabetes, With and Without Overweight/Obesity. JAMA Oncol. 2024;10(2):256–258. doi:10.1001/jamaoncol.2023.5573
  • https://pharmaceutical-journal.com/article/ld/glucagon-like-peptide-1-and-glucose-dependent-insulinotropic-polypeptide-analogues-in-adults-with-type-2-diabetes-mellitus-for-glycaemic-control
  • Mehrtash F, Dushay J, Manson JE. I Am Taking a GLP-1 Weight-Loss Medication—What Should I Know? JAMA Intern Med. Published online July 14, 2025. doi:10.1001/jamainternmed.2025.1133

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