
Ultimamente si sente parlare sempre più frequentemente di botulismo. È un nome, infatti, che ritroviamo sempre più spesso negli articoli di ricerca di vari scienziati.
Ma cos’è veramente il botulismo? Approfondiamolo insieme e cerchiamo di imparare a riconoscerlo.
Cos’è il botulismo?
Il botulismo è una malattia neuro-paralitica causata dalle tossine emesse dai clostridi produttori di tossine botuliniche. Questi microrganismi si possono trovare in molteplici ambienti come il suolo, i sedimenti marini e lacuali, il pulviscolo atmosferico e gli alimenti.
Le spore sono forme di resistenza che il microrganismo adotta qualora si trovi in condizioni avverse. Tendono a rimanere quiescenti per lunghi periodi di tempo e ad evolversi in cellule vegetative non appena le condizioni ambientali diventano favorevoli.
Suddette condizioni favorevoli possono essere:
- Assenza di ossigeno;
- Substrati non troppo acidi e che contengono elevate quantità di acqua libera;
- Substrati contenenti fonti di proteine consistenti.
Il Clostridium botulinum è stato definito come il microrganismo responsabile del botulismo nel 1897 da Emile van Ermengem, in seguito a un focolaio di botulismo alimentare avvenuto nella città belga di Ellezelles. La malattia prende il nome dal termine latino botulus (in traduzione: salsiccia), poiché la sua diffusione fu inizialmente associata all’utilizzo casalingo dell’alimento.
Tuttavia, almeno in Italia, la maggioranza dei casi è stata ricollegata al consumo di prodotti di origine vegetale.
Ma quali sono i sintomi?
Secondo gli studi, questa malattia si può manifestare con una paralisi muscolare flaccida, simmetrica e discendente, provocata dalle tossine botuliniche. La malattia può portare alla morte, tuttavia, il miglioramento delle strategie di prevenzione e delle terapie hanno abbattuto notevolmente la mortalità: da oltre il 70% dei primi anni del ‘900 è attualmente dell’ordine del 3%.
Ci possono essere varie tipologie di botulismo. Nella sede del presente articolo daremo una breve definizione di quelle principali, ovvero:
- Botulismo alimentare;
- Botulismo infantile;
- Botulismo da ferita;
- Botulismo iatrogeno.
Il botulismo alimentare

Il botulismo alimentare è un’intossicazione dovuta al consumo di alimenti contaminati dalle tossine botuliniche.
In circa l’80% dei casi, la conserva alimentare contaminata con le tossine botuliniche è stata prodotta a livello domestico.
Conserve di funghi vegetali sotto’olio e vegetali in acqua rappresentano le tipologie di conserve maggiormente coinvolte nella contaminazione batterica. Conserve di pesce, prosciutto, salsicce, formaggi, alimenti macrobiotici e panini/sandwich sono associati al restante numero di casi confermati. Funghi sotto’olio, olive e cime di rapa in olio sono gli alimenti più frequentemente incriminati.
Il botulismo infantile

Il botulismo infantile è causato dalla produzione di tossine botuliniche nell’intestino di lattanti con età inferiore ad un anno. In questa forma, non viene ingerita la tossina, bensì le spore dei microrganismi che la producono. Tali spore, anche se raramente, possono trovare le condizioni ideali per svilupparsi e produrre la tossina che viene quindi assorbita dall’organismo causando di conseguenza la malattia.
I sintomi principali sono: stipsi, debolezza muscolare, difficoltà a controllare la testa, voce debole, irritabilità e difficoltà nell’alimentazione.
Diversi studi scientifici hanno, inoltre, ricollegato il botulismo infantile ad una prematura somministrazione di miele al lattante. Tale alimento, infatti, se somministrato prima del compimento di un anno di età, favorisce la creazione di tossine botuliniche.
Il botulismo da ferita

Il botulismo da ferita è invece causato dalla produzione di tossine botuliniche in una ferita. Questa può avvenire se e quando una ferita aperta viene messa a contatto con agenti infettanti come terra, polvere o altri materiali organici. Si tratta di una malattia che presenta numerose similarità con l’infezione tetanica.
In Italia, questo tipo di botulismo è quasi esclusivamente dovuto a ferite accidentali (ad esempio gli infortuni sul lavoro). I principali sintomi sono di natura neurologica, come ad esempio la paralisi.
Il botulismo iatrogeno

Il botulismo iatrogeno è invece dovuto all’uso non corretto delle tossine botuliniche per scopi terapeutici o cosmetici. Il suddetto è una forma acquisita di botulismo – neuro-paralitico, discendente e raramente fatale – derivante da esposizione iatrogena alla tossina botulinica.
In questo caso, la tossina impedisce la trasmissione colinergica nei giunti neuromuscolari, causando sintomi come debolezza, difficoltà a deglutire, visione doppia, ptosi, alterazioni del respiro e controllo vescicale.
In conlusione
Quanto è diffuso il botulismo nel nostro paese?
Dati alla mano, In Italia ogni anno si confermano in laboratorio circa 20-30 casi di botulismo. La forma preponderante è quella alimentare. Dal 1986 al 30 giugno 2024 sono stati confermati in laboratorio:
- 641 casi di botulismo alimentare;
- 54 casi di botulismo infantile;
- 8 casi di botulismo da ferita.
Sitografia
Istituto Superiore di Sanità – EpiCentro: “Botulismo alimentare”
Issalute.it: “Botulismo”
Annals of Medicine and Surgery: “The recent outbreak of latrogenic botulismi: point of view from the present world”.