Che legame esiste tra sogni e cervello? Ti è mai capitato di svegliarti con la sensazione che il tuo sogno fosse incredibilmente vivido o inspiegabilmente strano? Il mondo onirico affascina l’umanità da secoli, e oggi la scienza ha fatto passi da gigante per svelare i misteri di ciò che accade nella nostra mente mentre dormiamo.
Le cosiddette visioni oniriche, non sono solo immagini casuali, ma un fenomeno complesso che coinvolge diverse aree del cervello. Alcuni studiosi ritengono che esse abbiano una funzione biologica ed evolutiva, altri le considerano un effetto collaterale dell’attività cerebrale notturna. Esploriamo insieme cosa succede nel nostro cervello quando dormiamo e sogniamo.
Cos’è il sogno secondo la scienza
Il sogno è un fenomeno mentale che si verifica principalmente durante la fase REM (Rapid Eye Movement) del sonno. È caratterizzato da immagini, emozioni e narrazioni spesso bizzarre, che sembrano sfuggire alle regole della logica. Secondo le neuroscienze, le visioni oniriche sono il risultato dell’attività cerebrale che continua anche mentre dormiamo, elaborando esperienze, memoria, emozioni e informazioni acquisite durante la veglia.
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Le fasi del sonno: REM e non-REM

Il sonno si suddivide in due macro-categorie:
Sonno non-REM, diviso in tre fasi: addormentamento, sonno leggero e sonno profondo.
Sonno REM, durante il quale si verifica la maggior parte dei sogni vividi.
Durante il sonno non-REM, il corpo si rilassa e il cervello riduce la sua attività cerebrale. Nella fase REM, invece, il cervello diventa incredibilmente attivo, quasi come se fossimo svegli. Gli occhi si muovono rapidamente sotto le palpebre, la respirazione diventa irregolare e il battito cardiaco aumenta.
Cosa succede nel cervello quando sogniamo
Durante il sonno REM, il cervello è in piena attività. Alcune delle aree più coinvolte sono:
- Corteccia prefrontale dorsolaterale: normalmente associata alla logica e alla pianificazione, è meno attiva quando sogniamo, il che potrebbe spiegare la natura illogica di molte esperienze oniriche.
- Sistema limbico, inclusa l’amigdala e l’ippocampo: responsabile delle emozioni e della memoria, è altamente attivo, contribuendo a creare immagini oniriche intensamente emotive.
- Lobo occipitale: elabora le immagini e rende le immagini oniriche visivamente dettagliate.
Nelle fasi del sonno REM si verifica inoltre, una riduzione della noradrenalina (associata alla risposta di lotta o fuga), mentre aumentano acetilcolina e dopamina, favorendo la creatività e le emozioni forti.
La funzione dei sogni
Oltre alla loro natura enigmatica, le immagini oniriche potrebbero svolgere un ruolo fondamentale nella nostra vita quotidiana. Alcuni studiosi suggeriscono che esse siano essenziali per il consolidamento della memoria e per l’elaborazione emotiva. Durante la notte, il nostro cervello rielabora eventi della giornata, collegando nuove informazioni a quelle già esistenti.
Un’altra teoria è che le immagini oniriche possano avere una funzione adattativa, simulando situazioni di pericolo per prepararci ad affrontarle nella realtà. Questa ipotesi spiegherebbe perché ciò che sogniamo genera emozioni così intense e spesso immagini che includano elementi di ansia o paura.
I sogni lucidi e il loro impatto neurologico

I sogni lucidi sono quelli in cui il sognatore è consapevole di stare sognando e, in alcuni casi, può persino controllarli. Gli studi dimostrano che nei sognatori lucidi la corteccia prefrontale è più attiva rispetto ai sognatori normali, suggerendo che la capacità di riflettere sulla propria esperienza onirica implichi una maggiore connessione con il pensiero razionale.
Tecniche come la meditazione, la tenuta di un diario onirico e l’auto-suggestione possono aumentare la probabilità di avere un sogno lucido. Alcuni scienziati stanno esplorando il suo uso per il trattamento di disturbi come gli incubi ricorrenti e il disturbo post-traumatico da stress (PTSD).
Perché dimentichiamo i sogni?

Una delle grandi domande sul mondo onirico è: perché tendiamo a dimenticare ciò che sogniamo poco dopo il risveglio? Alcuni scienziati ipotizzano che ciò sia dovuto al fatto che, durante il sonno, i livelli di neurotrasmettitori come la noradrenalina, essenziale per la formazione della memoria, sono bassi. Questo spiegherebbe perché, nonostante sogniamo ogni notte, ricordiamo solo una minima parte delle esperienze oniriche.
Tecniche come svegliarsi durante la fase REM o scrivere immediatamente ciò che si sogna su un diario possono aiutare a ricordarli meglio.
I sogni e la creatività
Diversi studi hanno dimostrato che le immagini oniriche possono essere una fonte di ispirazione per la creatività. Molti artisti, scienziati e scrittori hanno tratto idee dalle loro “visioni notturne”. Ad esempio, lo scienziato Friedrich Kekulé scoprì la struttura del benzene grazie a un sogno in cui vedeva serpenti che si mordeva la coda, mentre Mary Shelley trovò ispirazione per “Frankenstein” dopo un sogno inquietante.
Le visioni oniriche offrono un ambiente unico in cui il cervello può esplorare liberamente nuove idee e combinazioni di pensieri senza le restrizioni della logica quotidiana. Per questo motivo, tenere un diario onirico può essere utile per chi lavora in settori creativi.
Il significato delle visioni oniriche: miti, simboli e scienza
Fin dall’antichità, le visioni oniriche sono state interpretate come messaggi degli dèi o manifestazioni del subconscio. Freud sosteneva che fossero l’espressione dei desideri repressi, mentre Carl Jung le vedeva come simboli archetipici dell’inconscio collettivo. Oggi, le neuroscienze suggeriscono che esse potrebbero avere funzioni adattative, come consolidare la memoria o elaborare emozioni intense.
Conclusione: cosa ancora non sappiamo sui sogni
Nonostante i progressi della ricerca, i sogni restano un fenomeno in gran parte misterioso. Perché spesso sogniamo sempre le stesse cose? Qual è il vero significato delle immagini oniriche? La scienza continua a esplorare questi interrogativi, avvicinandoci sempre più alla comprensione del meraviglioso mondo del sonno e della mente.