Di Tommaso Montanari
Come abbiamo già affermato qui, il diabete mellito è una malattia cronica che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Spesso silenzioso nelle sue fasi iniziali, può progredire e causare complicanze gravi e potenzialmente letali se non diagnosticato e gestito tempestivamente. Inoltre, la spesa sanitaria globale per il trattamento del diabete nelle fasi più avanzate è impennata da 232 miliardi di dollari nel 2007 a 966 miliardi di dollari nel 2021, con previsioni ancora più plumbee per i prossimi anni.
Ma cosa significa “diagnosi precoce” e perché è così cruciale? In questo articolo esploreremo l’importanza di riconoscere i primi segnali del diabete e come i controlli regolari possano fare la differenza.

I primi segnali d’allarme
I sintomi del diabete sono abbastanza simili tra diabete mellito di tipo 1 e tipo 2: ciò che cambia è la loro intensità, che è maggiore nel caso del diabete di tipo 1, ovvero quello da deficit di secrezione di insulina.
Vediamo quali sono i sintomi più comuni:
- Aumento anomalo della sete e del bisogno di bere (detto anche polidipsia).
- Minzione aumentata e frequente (riassumibile con il termine poliuria), specialmente di notte.
- Fame costante (detta polifagia).
- Perdita di peso involontaria e anomala.
- Eccessivo affaticamento.
- Alterazioni della vista.
- Aumento eccessivo del tempo di guarigione delle ferite.
- Formicolio o intorpidimento a mani e piedi.
Ci teniamo a sottolineare che questo elenco ha il solo scopo di informare e non è un invito all’autodiagnosi: ogni dubbio circa il proprio stato di salute deve essere discusso con il medico curante.
Quali sono le complicanze?
Trascurare i sintomi del diabete può condurre, nel lungo periodo, allo sviluppo di complicanze a livello di numerosi distretti dell’organismo, tra cui occhi, nervi, piedi, vasi sanguigni, reni e cuore. Il diabete cronicizzato è spesso la causa dell’insorgenza di condizioni quali la retinopatia e la nefropatia.
Trattandosi di una malattia con un impatto importante sul sistema immunitario, il diabete altera anche il modo in cui il corpo risponde alle infezioni e alle ferite. Nei pazienti diabetici, la risposta ai danni e ai microbi invasori è molto spesso rallentata. Infatti, non sono rari i casi di ulcerazioni, specialmente ai piedi, che faticano a guarire senza interventi esterni. Il cosiddetto piede diabetico, se trascurato, può alterare la deambulazione e, nei casi più gravi, può portare all’amputazione dell’arto.
I fattori di rischio
Siccome il diabete di tipo 1 non può essere prevenuto, considereremo i fattori di rischio che possono predisporre l’insorgenza del diabete di tipo 2 e aggravarne il decorso. Rivolgendo la corretta attenzione ai fattori di rischio, i professionisti sanitari possono perfezionare dei protocolli di prevenzione e gestione ed educare i pazienti a uno stile di vita che possa contrastare la malattia.
Quando si parla di diabete, spesso ci si concentra sui valori “medi” di pressione, zuccheri nel sangue o colesterolo. Ma gli studi recenti ci dicono una cosa importante: non basta avere valori nella media, è fondamentale che questi valori siano stabili. L’instabilità continua, che i medici chiamano variabilità, può essere un campanello d’allarme e aumentare il rischio di diabete o di peggiorarlo, se già presente.
Prendiamo la pressione arteriosa: la sua instabilità può essere più dannosa di una pressione costantemente un po’ elevata. Molti studi hanno dimostrato che grandi sbalzi di pressione sanguigna, ovvero la forza con cui il sangue circola nelle arterie aumentano il rischio di:
- Problemi vascolari, come infarti del cuore o ictus cerebrali, conseguenti alla mancata irrorazione di porzioni del cuore e del cervello.
- Danni ai reni, che svolgono la loro funzione di depurazione del sangue con sempre minore efficienza.
Non è solo la pressione a dover essere stabile. Anche per la glicemia, il colesterolo e i trigliceridi, così come per il peso corporeo, le fluttuazioni possono indicare un rischio maggiore di complicanze, tra cui:
- Malattie cardiovascolari, tra cui l’infarto.
- Problemi ai reni o agli occhi: complicanze tipiche del diabete legate a dei difetti di microcircolazione.
- Danni ai nervi, con possibili formicolii o dolori. Questa condizione è chiamata neuropatia.
Anche le fluttuazioni dell’acido urico (una sostanza che si forma nel sangue dalla rottura di alcune proteine) e della frequenza cardiaca sono state associate a rischi maggiori. La variabilità della frequenza cardiaca può essere un segnale di problemi al sistema nervoso che controlla il cuore.
Perché è importante la stabilità? Proviamo a vedere il nostro corpo come una macchina: se i suoi “indicatori”, ovvero quelli di cui abbiamo discusso sopra, sono sempre in un intervallo stabile, la macchina funziona meglio. Se invece sono in costante fluttuazione, c’è un maggiore stress per l’organismo che deve adattarsi a questi cambiamenti, aumentando il rischio di usura e danni.
Quindi, come possiamo fare diagnosi precoce?
Alla luce di quanto abbiamo discusso, la diagnosi precoce del diabete può essere effettuata dai professionisti sanitari ricorrendo alle analisi di laboratorio che abbiamo discusso in questo articolo. Se il medico riscontra dei fattori di rischio potenzialmente predisponenti nel paziente, sarà suo dovere corroborare la semplice ricerca della glicemia con altri test, tra cui l’analisi dell’emoglobina glicata o il test di tolleranza del glucosio.
A seconda di quanto presto viene diagnosticato il diabete, l’approccio terapeutico può cambiare significativamente tra una semplice correzione dello stile di vita oppure con l’ausilio di una terapia farmacologica.
Come possiamo prevenire?
Tenere costantemente monitorato il proprio stato di salute tramite controlli frequenti e analisi del sangue è sicuramente un comportamento molto virtuoso che ci permette di capire se c’è qualche parametro chiave, tipo la glicemia, da attenzionare.
La prevenzione e, talvolta, anche la cura passano sempre attraverso l’osservanza di uno stile di vita sano, con alimentazione equilibrata e variegata, attività fisica regolare e mantenimento di un peso sano.
Il medico è il professionista più indicato per interpretare i nostri valori e consigliarci il percorso migliore per la nostra salute!
Bibliografia e sitografia
Antonio Ceriello, Francesco Prattichizzo. Variability of risk factors and diabetes complications. Cardiovascular Diabetology, 20:101, 2021
Sopida Thipsawat. Early detection of diabetic nephropathy in patient with type 2 diabetes mellitus: A review of the literature. Diabetes and Vascular Disease Research, 18(6):14791641211058856, 2021