di Alessio Acquisti

Cos’è la fitoterapia?
La fitoterapia è la disciplina che studia l’utilizzo delle piante medicinali e le loro preparazioni per scopi terapeutici.
Ciò che rende diverso un medicinale fitoterapico rispetto ad uno convenzionale è l’utilizzo di estratti e prodotti derivati dal “fitocomplesso“, ovvero, l’insieme dei componenti chimici di una pianta (inattivi o con attività) che interagisce con il suo principio attivo principale, conferendole proprietà terapeutiche.
Definiamo come medicinale di origine vegetale o anche fitoterapico: “ogni medicinale che contiene esclusivamente come sostanze attive una o più sostanze vegetali o una o più preparazioni vegetali, oppure una o più sostanze vegetali in associazione ad una o più preparazioni vegetali”.
La tradizione mediterranea non è affatto estranea all’utilizzo di piante come medicamenti, fin dai tempi antichi: tisane di camomilla, decotti di malva, l’utilizzo dell’alloro e dell’olio d’oliva sono alla base dei rimedi popolari.
Una pianta e le sue sostanze attive sono sempre definibili medicinali?
Un medicinale fitoterapico è un farmaco a tutti gli effetti solo quando approvato dagli organi regolatori come AIFA o EMA (in Europa), ovvero, quando contiene estratti standardizzati con effetto terapeutico ripetibile.

Un aspetto poco noto riguarda come i medicinali a base vegetale vengono riconosciuti ufficialmente.
In Europa esistono due percorsi principali stabiliti dalle autorità regolatorie (EMA).
Il primo, definito THMP, si basa sulla tradizione d’uso, valuta la sicurezza sull’esperienza storica ed autorizza il trattamento di disturbi lievi, anche in assenza di studi clinici.
Il secondo, WEU, basato su evidenze scientifiche (studi clinici), dimostra invece l’efficacia con dati moderni, attività regolatoria più solida e percorso più simile ai farmaci convenzionali.
Standardizzazione in fitoterapia, cosa significa?
I rimedi fitoterapici presentano indicato sulla confezione il titolo, ovvero la quantità di sostanza attiva, ciò permette oltre la standardizzazione dei prodotti, cioè la presenza di una stessa quantità di principio attivo, la precisa indicazione terapeutica e la sua ripetibilità.
La differenza sostanziale tra fitoterapico, integratore, prodotto erboristico o semplice rimedio salutistico è quindi il fatto che per i primi siano presenti sia studi scientifici, che confermino un determinato effetto terapeutico, che degli standard di qualità da rispettare.
Ora che sappiamo come i fitoterapici vengono regolamentati e standardizzati è importante capire come usarli in modo sicuro e consapevole.
Quando possiamo usarli?
Non dobbiamo considerare la fitoterapia solo come un’alternativa alla medicina occidentale, con le dovute accortezze le due possono coesistere armoniosamente. In alcuni frangenti è possibile trattare un disturbo lieve o cercare di prevenirne altri attraverso l’uso di un farmaco fitoterapico piuttosto che di uno convenzionale.
L’uso consapevole dei fitoterapici
Naturale non significa sicuro o almeno non necessariamente. Le sostanze attive del fitocomplesso hanno una certa azione farmacologica e svolgendola interagiscono con il nostro organismo.
Il fitoterapico deve essere usato come un farmaco vero e proprio, per garantirne l’efficacia è necessario essere aderenti ad una terapia precisa considerandone: posologia, dosaggi e possibili interazioni fra questa sostanza e le altre che stiamo assumendo sia come farmaci che come alimenti.
Sicurezza e interazioni: un avvertimento necessario
I rimedi naturali possono quindi interagire con farmaci comuni, alterandone l’efficacia oppure aumentando il rischio di effetti collaterali. Ecco alcuni casi emblematici:
- Iperico + SSRI (classe di antidepressivi) → rischio di sindrome serotoninergica.
- Ginkgo biloba + anticoagulanti/ibuprofene → rischio emorragico.
- Valeriana + benzodiazepine → eccessiva sedazione.
- Ginseng + metformina → ipoglicemia.
- Ginkgo + omeprazolo → diminuzione dell’efficacia del farmaco.
Sono note anche interazioni tra fitoterapici, integratori e sostanze alimentari per questo si raccomanda di seguire le terapie sotto consiglio diretto del medico.
Piante amiche della salute

Osserviamo adesso una panoramica delle principali piante utilizzate per le loro qualità terapeutiche con indicazioni dei loro principali usi, effetti e precauzioni.
Ginkgo biloba
- Usi principali: disturbi cognitivi, demenza, claudicatio.
- Evidenze cliniche e usi secondari: alcuni studi suggeriscono effetti positivi sulla circolazione, miglioramenti nella funzione cognitiva e nei sintomi neuropsichiatrici nei pazienti affetti da demenza.
- Precauzioni: può aumentare il rischio di sanguinamento, evitare in caso di epilessia o durante la gravidanza.
Aloe (Aloe Barbadensis)
- Usi principali: lassativo sotto forma di lattice.
- Evidenze cliniche e usi secondari: studi clinici supportano l’efficacia dell’aloe in gel nella guarigione delle ferite e nel trattamento di ustioni.
- Precauzioni: valutare l’utilizzo nei pazienti con patologie come morbo di Crohn e colite ulcerosa, l’uso orale del lattice di aloe può causare, difatti, effetti collaterali gastrointestinali.
Valeriana (Valeriana officinalis)
- Usi principali: insonnia, ansia, tensione nervosa lieve.
- Evidenze cliniche e usi secondari: alcuni studi suggeriscono che la valeriana possa migliorare la qualità del sonno senza effetti collaterali significativi, allevia crampi e dolori addominali.
- Precauzioni: evitare l’uso concomitante con sedativi o alcool, non raccomandato durante la gravidanza e l’allattamento.
Senna (Cassia angustifolia)
- Usi principali: lassativo per costipazione occasionale.
- Evidenze cliniche: l’uso della senna è supportato da evidenze per il trattamento della costipazione occasionale.
- Precauzioni: è consigliato un utilizzo a breve termine: evitare in caso di disidratazione, malattie intestinali, nei bambini e nelle donne in gravidanza o allattamento. Valutare in caso di malattie epatiche, renali e cardiache.
Finocchio (Foeniculum vulgare)
- Usi principali: disturbi digestivi, gonfiore addominale, espettorante.
- Evidenze cliniche e usi secondari: alcuni studi suggeriscono che il finocchio migliori il controllo della glicemia, riduca i crampi muscolari associati al ciclo, agisca come antinfiammatorio e stimoli la lattazione.
- Precauzioni: evitare in caso di allergia nota al finocchio o ad altre Apiaceae.
Mirtillo nero (Vaccinium myrtillus)
- Usi principali: diarrea lieve, infiammazione del cavo orale.
- Evidenze cliniche e usi secondari: l’utilizzo del mirtillo nero è supportato da evidenze per il trattamento dei disturbi oculari, il miglioramento della visione notturna e del microcircolo.
- Precauzioni: usare con cautela in caso di allergia ai frutti di bosco, controindicato in caso di gravidanza ed allattamento.
Aglio (Allium sativum)
- Usi principali: adiuvante nella prevenzione dell’aterosclerosi e nel trattamento dei sintomi da raffreddamento.
- Evidenze cliniche e usi secondari: l’aglio ha mostrato effetti benefici sulla pressione sanguigna e sul colesterolo, oltre a proprietà antimicrobiche, utile anche su tosse catarrale e nel controllo glicemico.
- Precauzioni: può aumentare il rischio di sanguinamento, da evitare prima di interventi chirurgici.
Iperico (Hypericum perforatum L.)
- Usi principali: disturbi depressivi lievi-moderati, insonnia.
- Evidenze cliniche e usi secondari: efficacia clinica dimostrata, comparabile ad SSRI nei quadri lievi-moderati. Attenuazione dei disturbi della menopausa, dei dolori muscolari di origine nervosa e della sindrome del colon irritabile.
- Precauzioni: presenta sia numerose interazioni farmacologiche (contraccettivi, anticoagulanti, antidepressivi, antiretrovirali, etc.), che un aumento del rischio di fotosensibilizzazione.
Considerazioni finali
La fitoterapia rappresenta un alleato prezioso nella cura del nostro organismo, non a caso medicina tradizionale e moderna hanno fatto ampio uso delle qualità terapeutiche che si nascondono in natura. Ancora oggi è il punto di riferimento per milioni di persone che giorno dopo giorno cercano il benessere fisico e psicologico.
Conoscere queste sostanze ci permette di usarle con consapevolezza e responsabilità prendendoci cura di noi stessi e del nostro pianeta che, da sempre, ci offre la possibilità di migliorare la qualità di vita.
Bibliografia e Sitografia
- https://www.aifa.gov.it/medicinali-origine-vegetale
- Biagi E, Franceschi C, Rampelli S, Severgnini M, Ostan R, Turroni S, Consolandi C, Quercia S, Scurti M, Monti D, Capri M, Brigidi P, Candela M. Gut Microbiota and Extreme Longevity. Curr Biol. 2016 Jun 6;26(11):1480-5. doi: 10.1016/j.cub.2016.04.016. Epub 2016 May 12. PMID: 27185560.
- https://www.fitopreparatoriitaliani.com/fitoterapia-significato-prodotti-fitoterapici/
- https://www.humanitas.it/enciclopedia/principi-attivi/fitoterapici/
- https://www.epicentro.iss.it/fitosorveglianza/caputi
- Awortwe C, Bruckmueller H, Cascorbi I. Interaction of herbal products with prescribed medications: A systematic review and meta-analysis. Pharmacol Res. 2019 Mar;141:397-408. doi: 10.1016/j.phrs.2019.01.028. Epub 2019 Jan 17. PMID: 30660822.
- https://www.ema.europa.eu/en/documents/regulatory-procedural-guideline/questions-answers-european-union-framework-traditional-herbal-medicinal-products-including-those-non-european-tradition_en.pdf
- https://www.ema.europa.eu/en/human-regulatory-overview/herbal-medicinal-products