Il senso di colpa: differenza tra colpa e responsabilità

Tabella dei Contenuti

Senso di colpa: illustrazione di un uomo triste e pensieroso con una figura scura con aureola che gli poggia una mano sulla spalla

Ti sei mai chiesto perché ci sentiamo in colpa anche quando non abbiamo fatto nulla di sbagliato?

Il senso di colpa è spesso confuso con la responsabilità. Ma sono davvero la stessa cosa?

Quando nasce il senso di colpa? 

Il senso di colpa è un’emozione complessa che non nasce di punto in bianco: si sviluppa gradualmente intrecciandosi con una serie di aspetti e di contesti.

Possiamo vedere come il senso di colpa possa dipendere da diversi aspetti:

  1. Aspetto psicologico: nei primi anni di vita il bambino non fa distinzione tra la sua persona e il mondo esterno. Durante il primo anno è convinto di essere un tutt’uno con la madre. Solo intorno ai 3-5 anni inizia ad interiorizzare il pensiero morale, seppur concreto e non astratto, riesce a capire le regole e i valori.   È in questa fase che nasce il Super-Io, secondo Freud: una sorta di “giudice interno” che valuta le azioni e genera il senso di colpa quando si trasgrediscono le regole.

Inoltre, Sigmund Freud osservò individui che commettono reati, non per ribellione ma per essere puniti e alleviare il loro senso di colpa inconscio. 

  1. Aspetto evolutivo: inizialmente nei bambini il senso di colpa nasce dalla paura di ‘’essere cattivo’’. Dunque, il bambino, una volta sviluppate l’empatia e la coscienza, inizia a provare dispiacere per ‘’il danno causato’’ e non solo per le conseguenze. 

Durante l’adolescenza, il senso di colpa si evolve in relazione all’identità, infatti si inizia a provare per scelte personali o per la trasgressione di modelli interiorizzati. Questa fase è essenziale per definire il proprio sistema di valori.

In età adulta il discorso diventa più complesso poiché il senso di colpa può essere anche maturo e costruttivo, ma quando è eccessivo e irrazionale diventa bloccante e ci si rimugina troppo. 

Molto importante in questa fascia di età è saper distinguere la colpa e la responsabilità.

  1. Aspetto culturale e sociale: come ben sappiamo il senso di colpa non è né universale e né uniforme, cambia in base alla cultura, alla religione e alla società.

Secondo alcune ricerche scientifiche, l’antropologa Ruth Benedict ha distinto la ‘’cultura della colpa’’ e la ‘’cultura della vergogna’’. 

Capiamo meglio: per quanto riguarda la ‘’cultura della colpa’’, che si sviluppa, prevalentemente in società occidentali, dove la moralità è interiorizzata, il controllo sociale avviene attraverso il giudizio interno. Il senso di colpa è il meccanismo che regola il comportamento. 

Per quanto riguarda la ‘’cultura della vergogna’’ è più diffusa in società orientali, dove il controllo sociale si basa principalmente sulla paura del giudizio altrui. Dunque qui la vergogna è più forte della colpa.

Inoltre anche le varie religioni sono molto importanti per l’aver accentuato il senso di colpa nelle persone. Ad esempio il cristianesimo ha fortemente influenzato la cultura della colpa, soprattutto in Europa, poiché ha promosso l’idea del peccato e della redenzione. Possiamo fare una netta distinzione con la religione buddista in quanto il fulcro religioso pone l’attenzione sulla consapevolezza e sulla trasformazione interiore, quindi si dà meno importanza alla colpa o alla punizione.

  1. Aspetto emotivo e cognitivo: l’aspetto emotivo e cognitivo del senso di colpa è il cuore pulsante di questa emozione in quanto è qui che si intrecciano i pensieri e i giudizi vissuti.

Innanzitutto bisogna sapere che il senso di colpa è un’emozione autoriflessiva – nasce da una valutazione interna delle nostre azioni -. Questo la rende una delle emozioni più complesse.

Possiamo fare una sottile distinzione tra ‘’componenti cognitive’’ e ‘’componenti emotive’’: 

  • Le componenti cognitive che portano o che possono portare al senso di colpa sono:
    •  innanzitutto, la valutazione negativa del proprio comportamento, giudichiamo un’azione come moralmente sbagliata.
    • poi abbiamo l’assunzione di responsabilità che si riconosce come causa diretta o indiretta di un danno.
    • infine, possiamo avere l’abbassamento dell’autostima morale, ovvero, ci si percepisce come ‘’cattivi’’ o ‘’inadeguati’’.
  • Le componenti emotive, invece, partono dal disagio interiore, ovvero: il senso di colpa è un’emozione che nasce da altre emozioni, quindi c’è il disagio interiore (tristezza, angoscia, rimorso).

Quando la colpa non è stata elaborata scaturiscono l’ansia e l’insicurezza. In alcuni casi il senso di colpa va a braccetto con emozioni più intense come il disgusto e la pena di sé.

  1. Aspetto adattivo: questo aspetto molto spesso viene sottovalutato ma è molto importante. Il senso di colpa non sempre è un’emozione negativa, anzi, talvolta è indicatore di coscienza morale ed empatia. Infatti ha positive funzioni evolutive e sociali, come:
  • promuovere la responsabilità, in quanto ci aiuta a riconoscere gli errori.
  • favorisce la riparazione, stimola comportamenti di scuse e riconciliazione.
  • rafforza i legami sociali.
  • agisce come una bussola etica che ci orienta verso le scelte giuste.

Implicazioni cliniche

Il senso di colpa, se vissuto in modo eccessivo può avere delle profonde implicazioni cliniche che influenzano negativamente la salute mentale e fisica dell’individuo.

Cosa succede quando il senso di colpa diventa patologico?

  • Il soggetto si sente colpevole per eventi minimi o per pensieri non agiti.
  • Il soggetto si assume responsabilità irrealistiche, si sente responsabile per situazioni fuori dal proprio controllo.
  • Il senso di colpa eccessivo può indurre comportamenti di autosabotaggio, rinuncia alla felicità.

Inoltre esistono dei veri e propri disturbi psicologici correlati al senso di colpa: disturbo ossessivo-compulsivo, depressione e disturbo dell’ansia.

Questo significa che il senso di colpa non sempre è negativo ma quando eccede in modo smisurato può compromettere seriamente la qualità della vita del soggetto.

Cos’è la colpa

Capire cos’è la colpa è un concetto abbastanza complesso ma possiamo suddividerlo così:

La colpa, in ambito psicologico, è un’emozione che nasce quando si percepisce di aver violato i principi morali o danneggiato qualcuno. Questa emozione è fortemente legata alla coscienza morale.

Dal punto di vista etico invece, la colpa è il rimprovero interiore che una persona si fa quando agisce contro i propri valori.

In sintesi, la colpa è il risultato di ciò che è stato fatto e di ciò che si sarebbe dovuto fare.

Cos’è la responsabilità

La responsabilità è la capacità e il dovere di rispondere alle proprie azioni e delle loro conseguenze. È un concetto centrale in ambito morale, giuridico, sociale e anche psicologico, assume queste molteplici sfumature, ed ecco perché:

  1. Responsabilità morale: è uno dei pilastri dell’etica e della coscienza individuale. Non riguarda solo ciò che facciamo ma anche come e perché.

Ma cos’è la responsabilità morale? È la consapevolezza di essere liberi e capaci di scelta, ma anche vincolati dai principi etici, appunto.

Indica il dovere di rispondere alle proprie azioni non solo davanti alla legge, ma anche davanti alla propria coscienza.

Essa è strettamente legata alla libertà in quanto più siamo liberi di scegliere e più siamo responsabili delle nostre scelte.

  1. Responsabilità giuridica: è il principio secondo cui una persona può essere chiamata a rispondere legalmente delle proprie azioni quando queste violano norme giuridiche.

In questo ambito esistono diverse responsabilità giuridiche: penale, civile, amministrativa, contabile, disciplinare e oggettiva. 

  1. Responsabilità sociale: è il principio secondo cui individui, organizzazioni e imprese devono agire in modo da contribuire positivamente alla società, tenendo conto dell’impatto delle proprie azioni sull’ambiente, sulle persone e sul benessere collettivo.

Un esempio pratico è senza dubbio la Corporate Social Responsibility (CSR), ovvero, nel mondo aziendale la responsabilità sociale si traduce in un insieme di pratiche aziendali che hanno come obiettivi:

  • ridurre l’impatto ambientale
  • garantire condizioni di lavoro eque
  • sostenere iniziative sociali e culturali
  • operare con trasparenza e integrità

Questo è un esempio pratico di responsabilità sociale autoimposta da questa azienda.

  1. Responsabilità psicologica: è un concetto profondo che riguarda la capacità di un individuo di riconoscere, gestire e rispondere alle proprie azioni, emozioni e pensieri in modo consapevole.

In psicologia, essere responsabili significa: assumersi la responsabilità delle proprie scelte e comportamenti; essere consapevoli dell’impatto emotivo e relazionale che si ha sugli altri e agire con empatia, coerenza e rispetto.

In sintesi, la responsabilità è ciò che ci rende liberi ma consapevoli, autonomi ma connessi. È una forza che ci spinge a scegliere con coscienza e a vivere con integrità.

Responsabilità emotiva: prendersi cura di sé e degli altri

Cosa significa prendersi cura di sé e degli altri? Innanzitutto bisogna sapere che la responsabilità emotiva è la capacità di riconoscere e gestire le proprie emozioni in modo consapevole, rispettando anche quelle degli altri.

Più nello specifico, prendersi cura di sé significa ascoltare i propri bisogni emotivi e stabilire confini sani, non ignorando ciò che ci fa stare male. Prendersi cura degli altri implica essere presenti, comunicare in modo onesto e non manipolativo, interagire in modo empatico.

Strategie per gestire il senso di colpa

Per gestire il senso di colpa bisogna seguire alcuni passaggi. Passaggi che portano dalla presa di consapevolezza del problema, all’accettazione fino alla soluzione. Più nello specifico:

  1. Riconosci cosa stai provando e chiediti ‘’ È giusto quello che sto provando, o è frutto di un intreccio di pensieri?
  2. Analizza l’origine del tuo senso di colpa
  3. Se il senso di colpa è legato a una relazione, prova a parlare apertamente con l’altra persona. A volte basta chiedere scusa sinceramente per alleggerire il carico emotivo.
  4. Coltiva l’autocompassione: ricorda che sbagliare è umano. Nessuno è perfetto.
  5. Usa il senso di colpa come stimolo per cambiare comportamento, non per punirti.
  6. Lavora sulla tua autostima.

Vivere con responsabilità, non con colpa

‘’Vivere con responsabilità, non con colpa’’ è una legge non scritta che tutti dovrebbero seguire per vivere una vita equilibrata e sana con sé stessi.

Significa scegliere la consapevolezza al posto del rimorso, l’azione al posto della punizione.

Una piccola differenza, una linea sottile che può cambiare radicalmente il modo di vedere le cose, di pensare e di agire.

Bisogna guardare al presente, non al passato. La colpa guarda il passato, è giudicante e paralizzante. La responsabilità guarda al presente e al futuro, è dinamica e orientata al cambiamento.

Quando si vive nella colpa si vive male, ci si sente sbagliati, invece al contrario, quando viviamo nella responsabilità riconosciamo l’errore e ci concediamo il permesso di imparare e agire.

Cerca ora il professionista sanitario a Domicilio su Fastcura!

Cerca ora il professionista a domicilio nel tuo territorio!

Troviamo gratuitamente noi per te il professionista ideale!

Contattaci su Whatsapp!

Inserisci i dati richiesti e specifica cosa cerchi e troveremo per te gratuitamente il professionista sanitario a domicilio. Aprirai direttamente una chat su Whatsapp con un nostro consulente!