di Alessio Acquisti

Integratori per l’inverno perché usarli?
La stagione invernale porta con sé una serie di cambiamenti ambientali che condizionano il benessere del nostro organismo. L’abbassamento delle temperature e la minor esposizione solare favoriscono l’insorgere di stress e stanchezza rendendoci più deboli nei confronti di infezioni virali e batteriche.
In questo testo analizzeremo come alcuni integratori per l’inverno possano essere utili e, nello specifico, quali sono i principali pregi e difetti delle vitamine A, C, D ed E, alleati importanti per le nostre difese immunitarie.
Quando intervenire con l’integrazione
Un riposo adeguato, una dieta equilibrata e stagionale uniti ad un’attività fisica mirata sono sicuramente fattori che aiutano a mantenere in forze il sistema immunitario e rappresentano la base da cui partire. Per proteggerci dai malanni stagionali così come da patologie più gravi in periodi di particolare impegno fisico e mentale, può rivelarsi una scelta idonea utilizzare prodotti specifici per mantenere il nostro benessere fisiologico.
Integratori per l’inverno, quali scegliere?
Alcuni integratori possono aiutarci di fronte alle difficoltà stagionali, usati razionalmente migliorano la nostra risposta immunitaria conferendoci energia.
Le categorie principali sono le seguenti:
- Multivitaminici.
- Prodotti immunizzanti di origine naturale come propoli ed echinacea.
- Complesso vitaminico B.
- Zinco e ferro.
Nei paragrafi successivi approfondiremo la prima categoria valutando le principali caratteristiche delle vitamine A, C, D ed E, alleati importanti per le nostre difese immunitarie.
Vitamina A

Conosciuta anche come retinolo è una vitamina che svolge numerose funzioni nel nostro organismo. Tra le principali troviamo quella antiossidante, utile a contrastare l’azione dei radicali liberi e, quella protettiva nei confronti delle infezioni.
L’attività come agente anti-infettivo deriva dalla sua presenza nelle barriere anatomiche ovvero: pelle e mucose (come quella respiratoria e intestinale), queste sono la prima linea di difesa contro i microrganismi. Quando registriamo una carenza di vitamina A, infatti, abbiamo sia una ridotta capacità di produrre muco, determinante nel difenderci dall’ingresso dei microbi che un rallentamento o peggioramento della rigenerazione dei tessuti danneggiati da infezioni.
Concentrazioni ridotte di vitamina A, per di più, hanno un impatto negativo sulla risposta immunitaria innata, quella mediata dalle cellule sin dai primi stadi dell’infezione e su quella acquisita, responsabile invece della produzione di anticorpi e dello sviluppo della memoria immunitaria (Huang et al. 2018).
Oltre ad integratori alimentari osserviamo la presenza di vitamina A nei seguenti alimenti:
- Uova.
- Formaggio.
- Yogurt.
- Spinaci.
- Carote.
- Pomodori.
- Albicocche.
Un apporto eccessivo di vitamina A risulta dannoso, i possibili effetti collaterali per sovradosaggio prolungato includono inappetenza, dolori muscolari e articolari, anemia e perdita di capelli. In gravidanza carenza ed uso eccessivo possono provocare malformazioni al feto, per questo motivo è utile valutare con medico o farmacista tempistiche e modalità di integrazione.
Vitamina C

Denominata in chimica acido ascorbico, svolge anch’essa una potente azione antiossidante come confermato da numerosi studi, contrastando i radicali liberi prodotti dal metabolismo cellulare e, gioca un ruolo modesto nel ridurre intensità e durata del raffreddore comune.
Oltre alle già citate vediamo di seguito alcune delle sue funzioni principali:
- Facilita l’assorbimento di ferro di origine vegetale.
- Aiuta a mantenere sana la pelle favorendo inoltre la produzione di collagene.
- Contribuisce alla salute di denti e gengive.
- Coadiuva la normale funzionalità dei vasi sanguigni.
Insieme alla vitamina A svolge un ruolo chiave nel mantenere l’equilibrio del sistema immunitario, rafforzando le difese di prima linea e favorendo la corretta risposta infiammatoria.
Una carenza di vitamina C causa spossatezza, debolezza, irritabilità, perdita di peso e dolori articolari e muscolari, fattori che ci espongono con più facilità a problematiche stagionali. Nei casi più gravi può indurre lo scorbuto.
Questa vitamina si trova principalmente in:
- Kiwi.
- Agrumi.
- Pomodori.
- Broccoli.
- Cavolo.
- Spinaci.
- Patate.
L’assunzione di vitamina C è generalmente sicura, in alcuni casi terapie integrative e prolungate con assunzione di dosi maggiori ai 2 grammi al giorno possono accentuare effetti collaterali come: problemi gastrointestinali, flatulenza, reflusso, mal di testa, spossatezza e calcoli renali. Per questo motivo non è consigliata in soggetti sani per periodi prolungati.
Vitamina D

La vitamina D esiste in due forme principali; una di origine vegetale ovvero l’ergocalciferolo o vitamina D2, l’altra di origine animale, colecalciferolo o D3. E’ una sostanza particolare, infatti, possiamo sintetizzarla attraverso l’esposizione del nostro corpo ai raggi solari; per questo non è sempre necessaria la sua integrazione.
La sua azione principale riguarda la salute ossea, ottenuta stimolandone la mineralizzazione e la resistenza grazie al controllo sul metabolismo di calcio e fosforo.
La vitamina D è inoltre determinante a livello immunitario: aumenta l’attività delle cellule preposte all’eliminazione dei microrganismi patogeni e modula la risposta infiammatoria.
Stati carenziali di vitamina D sono da monitorare, poiché, è stata osservata una chiara correlazione tra il suo deficit e numerose patologie come: malattie autoimmuni ed infiammatorie croniche, tumori, malattie cardiovascolari, sclerosi multipla, diabete di tipo 1 e 2 e malattie respiratorie.
Nel periodo invernale, in assenza di sole, possiamo utilizzare farmaci per carenze certificate oppure integrarla nella dieta attraverso i seguenti alimenti:
- Pesce grasso.
- Tuorli d’uovo.
- Frutta e verdura.
- Fegato.
- Cioccolato.
Il suo profilo di sicurezza è buono e di solito non causa controindicazioni, tuttavia, un eccesso può causare ipervitaminosi D con sintomi quali: confusione, dolori addominali, nausea, disidratazione, ipercalcemia, aumento del senso di sete e della produzione ed escrezione di urina. Per questo motivo è consigliabile valutare con il medico la durata dell’integrazione.
Vitamina E

L’alfa-tocoferolo, o vitamina E, è una vitamina liposolubile che svolge un’azione antiossidante. Oltre a questo le sono attribuite proprietà di regolazione sul sistema immunitario.
La vitamina E, infatti, modula l’attività di numerose cellule coinvolte nella risposta immunitaria come macrofagi, cellule Natural Killer (NK), linfociti T e B contribuendo a rinforzare sia la risposta cellulo-mediata che quella anticorpale. (Lee & Han 2018).
La vitamina E svolge, inoltre, un’effetto preventivo sulle malattie cardiovascolari esercitando un’azione antiaggregante piastrinica e stimolando l’aumento di colesterolo “buono”.
Questa vitamina si trova a buone concentrazioni nei seguenti alimenti:
- Frutti oleosi.
- Frutta secca.
- Oli vegetali.
- Verdure a foglia verde.
Un eccesso di vitamina E è raro, ma può essere dannoso per la pressione arteriosa e per la tiroide. La carenza, al contrario, può determinare malnutrizione, disturbi neurologici e metabolici oltre che indurre difetti nella crescita nei soggetti più giovani.
Conclusioni
Abbiamo osservato le funzioni e le caratteristiche principali delle vitamine A, C, D ed E; in preparazione al periodo invernale assumere un multivitaminico, prestando comunque attenzione ad una dieta sana ed equilibrata, può ridurre la severità di alcuni sintomi comuni aiutandoci a rimanere in forma. In caso di carenze significative, invece, possiamo scegliere un’integrazione mirata preferibilmente sotto consiglio del medico o del farmacista.
Nella prossima parte scopriremo come le sostanze naturali e i minerali possano essere un’altra valida opzione per la protezione del nostro organismo.
Bibliografia e sitografia
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