
di Alessio Acquisti
Curcuma, zenzero e coenzima Q10 insieme per la protezione cellulare
Curcuma, zenzero e coenzima Q10 sono tre sostanze che, seppur in diverse modalità, collaborano per migliorare la salute cellulare; cooperando al corretto funzionamento del sistema cardiovascolare e nella difesa del nostro organismo dai danni causati dallo stress ossidativo e dagli stati infiammatori cronici.
Analizziamo nel dettaglio le loro singole caratteristiche.
Curcuma, il rimedio dorato per digestione ed infiammazione

La curcuma, precisamente Curcuma longa, è una pianta erbacea, perenne e rizomatosa appartenente alla famiglia delle Zingiberaceae. Originaria del sud-est asiatico è utilizzata prevalentemente come spezia nella cucina indiana, medio-orientale, thailandese ed in diverse regioni dell’Asia.
I suoi componenti attivi principali sono i curcuminoidi tra cui il più importante è la curcumina. Il caratteristico colore arancione intenso deriva dal suo rizoma che, una volta lavorato, si vende in polvere per uso gastronomico, ma anche come colorante alimentare e tessile. La polvere derivata da questo trattamento è inoltre l’ingrediente principale del curry, a cui conferisce il caratteristico colore.
Proprietà ed indicazioni
Al suo interno, la curcuma, contiene una grande varietà di vitamine e minerali che l’hanno resa nota per numerosi impieghi; il suo utilizzo è tipico dell’Ayurveda, medicina tradizionale indiana, che da secoli ne sfrutta le proprietà.
Le caratteristiche principali sono:
- Antinfiammatorie.
- Antiossidanti.
- Antimicrobiche.
- Digestive.
- Favorisce la riduzione dei livelli di colesterolo nel sangue.
Revisioni di letteratura confermano che la sua attività antinfiammatoria potrebbe essere utile come coadiuvante nel trattamento di patologie croniche quali l’artrite; l’utilizzo della curcuma, infatti, può ridurre il consumo di farmaci antinfiammatori, migliorando lo stato di salute complessivo con un’azione sia preventiva che curativa.
Il miglioramento del processo digestivo è un altro aspetto che rende la curcuma un argomento interessante per indagini future. Un recente studio pubblicato dal British Medical Journal ha confermato come possa esercitare un effetto paragonabile a quello dell’omeprazolo, assunta a dosaggi di 250 mg per due volte al giorno, in soggetti affetti da dispepsia.
Precauzioni e controindicazioni
La curcuma, solitamente sicura, può esercitare effetti collaterali lievi a carico del sistema gastrointestinale se assunta in formulazioni concentrate. Di recente sono stati confermati casi rari e gravi di epatotossicità conseguenti all’uso di formulazioni ad alta biodisponibilità (ottenute grazie a molecole come il fitosoma o la piperina che permettono alla curcuma di superare con più facilità la barriera intestinale). Uno studio ha riscontrato questa corrispondenza in alcuni casi di epatite acuta in Toscana. Rappresenta, inoltre, un problema la sua interazione con i farmaci anticoagulanti.
Possiamo quindi affermare che la curcuma possegga delle qualità terapeutiche interessanti, ma è doveroso ricordare come questa non possa essere considerata comparabile ad un farmaco. La sua efficacia terapeutica dipende da numerosi fattori, tra cui la varietà della sua composizione, che spesso rendono questa sostanza difficile da valutare in chiave farmacologica. La variabilità negli integratori, raramente sottoposti a controlli di qualità idonei, così come la qualità degli studi non sempre adeguata, non permettono di trarre conclusioni definitive e invitano anzi alla cautela ed all’utilizzo sotto consiglio medico.
Zenzero, una radice contro nausea e disturbi gastrointestinali

Lo zenzero è una pianta erbacea perenne, coltivata nella fascia tropicale e subtropicale, originaria dell’estremo oriente. Appartiene anch’esso alla famiglia delle Zingiberaceae, non esiste allo stato selvatico e deve le sue proprietà al rizoma, il quale contiene i seguenti principi attivi:
- Zingiberene.
- Gingeroli.
- Shogaoli.
- Resine.
- Mucillagini.
Principalmente utilizzato come spezia alimentare è dotato di un aroma particolare e pungente e trova applicazione sia come aromatizzante che nella preparazione di dolci e tisane
Usi e proprietà
Lo zenzero possiede una composizione variegata di minerali e vitamine che gli conferiscono una marcata azione antiossidante. Grazie ai suoi principi attivi presenta un’attività antinfiammatoria, carminativa ed antimicrobica. Queste proprietà vengono esplicate, principalmente, dai gingeroli che sembrano essere i responsabili anche dell’azione antinausea relativa a mal d’auto e gravidanza.
Lo zingerone, una delle componenti attive dello zenzero, ha mostrato risultati promettenti in studi su animali per il trattamento della diarrea da Escherichia Coli; risultato affine alla pubblicazione dell’Indian Journal of Pharmaceutical Sciences, che ha rivelato come gli estratti della pianta esercitino una potenziale azione nei confronti dei batteri responsabili di questa infezione.
La preparazione di decotti a base di zenzero viene utilizzata, tradizionalmente, come rimedio contro raffreddore, tosse e mal di gola.
Controindicazioni e precauzioni
Storicamente l’utilizzo alimentare dello zenzero è risultato sicuro e con poche controindicazioni, tuttavia, questa sostanza è in grado di aumentare la secrezione di bile ed è dunque sconsigliata per chi soffre o abbia sofferto di calcoli alla colecisti.
Estratti concentrati o integratori a dosaggio elevato possono risultare irritanti per stomaco ed intestino, aumentando il rischio di sanguinamento se associati ad anticoagulanti orali, farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) ed antiaggreganti piastrinici.
Le sue possibili interazioni farmacologiche con ciclosporina, antidiabetici ed antipertensivi non sono da sottovalutare, è consigliato, quindi, l’utilizzo di formulazioni concentrate sotto supervisione medica.
Coenzima Q10, supporto naturale per cuore, muscoli e cervello

Il coenzima Q10, anche conosciuto come ubichinone, è una sostanza prodotta dal nostro organismo ed analogo strutturale della vitamina K2. Si trova principalmente in alcuni organi quali: fegato, cuore, reni e cervello ovvero i distretti che necessitano di maggiore energia per il loro funzionamento.
Il suo ruolo principale è legato all’attività del mitocondrio, organulo cellulare responsabile della produzione di energia, del quale il coenzima Q10 è un alleato decisivo.
Possiamo trovare il coenzima Q10 sia sotto forma di integratore che in alcuni alimenti come: pesce, carne ed oli vegetali.
Proprietà ed indicazioni
Il coenzima svolge un’importante azione antiossidante, contribuendo a contrastare l’azione dei radicali liberi a livello cellulare. Viene utilizzato come supporto in numerosi campi, integrandolo alle terapie farmacologiche nella prevenzione dei disturbi ed eventi cardiovascolari, nella riduzione della fatica e per il miglioramento degli effetti collaterali da statine, seppur con risultati non sempre univoci.
Sono da valutare anche potenziali applicazioni del coenzima Q10 per patologie come il Parkinson, la demenza ed il miglioramento della sintomatologia nei disturbi depressivi e di ansia.
Si tratta di una sostanza dalle grandi potenzialità ad oggi non completamente espresse, che richiede ulteriori indagini in tutte le applicazioni citate non avendo al momento ottenuto delle evidenze robuste e definitive.
Controindicazioni e precauzioni d’uso
Il conzima Q10 gode di un buon profilo di sicurezza, gli unici effetti collaterali registrati sono i seguenti:
- Disturbi gastrointestinali.
- Perdita dell’appetito.
- Prurito.
- Eruzioni cutanee.
- Abbassamenti della pressione.
Può interferire, inoltre, con i farmaci anticoagulanti come il warfarin, con alcuni chemioterapici e con i farmaci antipertensivi, per questo motivo è consigliabile parlare con il proprio medico nel caso si intenda assumerlo sotto forma di integratore. La sua assunzione è controindicata in allattamento, durante trattamenti chemioterapici, in caso di problemi di pressione o in previsione di interventi chirurgici.
Conclusioni
Abbiamo osservato come queste tre sostanze contribuiscano al benessere con modalità in parte comuni e potenzialmente promettenti, le loro proprietà rimangono una base per studi futuri più approfonditi.
L’utilizzo di integratori può mostrare effetti positivi ma risulta poco ripetibile e non sempre prevedibile. Il consiglio di un professionista rimane fondamentale per valutarne l’inserimento in un percorso di salute; importante è diffidare del fai da te, infatti, non sempre la qualità dei prodotti ne garantisce la completa sicurezza.
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