Farmaci e rimedi naturali si possono usare insieme?

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di Alessio Acquisti

farmaci e rimedi naturali: contrapposizione interazioni

Farmaci e rimedi naturali: complici della salute

Nella quotidianità spesso assumiamo rimedi naturali e farmaci convenzionali non consapevoli di cosa possa accadere quando queste sostanze si incontrano nel nostro organismo.

Insieme esploreremo quanto possano coesistere e quali attenzioni ne favoriscono un utilizzo sicuro; comprendere la loro interazione può fare la differenza tra un possibile beneficio ed un rischio evitabile.

Farmaci e rimedi naturali: un binomio quotidiano

Abbracciare uno stile di vita naturalistico è una prerogativa sempre più diffusa che coinvolge molteplici aspetti tra cui l’uso di rimedi naturali e di cure alternative.

La percezione di questi prodotti è spesso positiva, derivano infatti da processi biologici e possono essere incorporati nella nostra dieta apportando frequentemente più benefici che effetti collaterali. Il farmaco, di contro, nell’immaginario collettivo è avvertito esclusivamente come il risultato di un processo industriale, nonostante più della metà dei principi attivi utilizzati siano di derivazione naturale.

Queste sostanze, seppur percepite in modo molto diverso, sono composte da molecole capaci di indurre nel nostro organismo una risposta legata unicamente alle loro caratteristiche. Imparare a conoscerle è il primo passo per sfruttare a nostro vantaggio le loro capacità.

Cos’è un’interazione farmacologica e perché dobbiamo conoscerla?

Quando introduciamo nel nostro organismo una qualunque sostanza, questo si attiva per metabolizzare il “nutrimento” che ha ricevuto cercando di ridurla ai minimi termini per facilitarne l’assorbimento, la distribuzione, l’assimilazione dei suoi principi attivi e l’escrezione delle parti non necessarie.

Il circolo sanguigno è coinvolto nel trasporto sia di sostanze farmacologiche che naturali verso i distretti di competenza; quando queste, una volta assunte, entrano in contatto fra di loro si parla di interazione farmacologica.

Le tre principali modalità di interazione farmacologica

Vediamo adesso le possibili interazioni:

  • Farmacocinetica (ADME = assorbimento, distribuzione, metabolismo, eliminazione): il rimedio naturale modifica il modo in cui il farmaco viene elaborato dall’organismo, accelerando o rallentandone l’azione.
  • Farmacodinamica (effetto sul bersaglio biologico): il rimedio naturale non altera la quantità di medicinale nel sangue, ma interferisce direttamente con il suo meccanismo d’azione. Agisce sullo stesso sistema fisiopatologico o compete con il farmaco per il recettore che lo attiva, amplificando o riducendone l’effetto.
  • Interazione indiretta: il rimedio agisce su parametri fisiologici come il pH gastrico, la pressione arteriosa e la glicemia, che a loro volta modificano l’azione del farmaco.

Vita quotidiana e rischio interazioni

Gli antinfiammatori non steroidei (FANS) hanno effetti collaterali noti, nonostante ciò l’utilizzo che ne viene fatto è spesso improprio; il consumo stesso di sostanze naturali, integratori ed estratti potrebbe accentuarne le controindicazioni:

  • Zenzero e curcuma: a dosi concentrate hanno effetto antiaggregante e aumentano il rischio di sanguinamento quando associati a ibuprofene e ad altri FANS.
  • Aloe vera: il succo concentrato, a causa della presenza di antrachinoni, può irritare la mucosa gastrica amplificando la gastrolesività dell’ibuprofene.

Gli inibitori di pompa protonica (IPP), invece, sono farmaci utilizzati per ridurre l’acidità gastrica in caso di reflusso, ulcera o gastrite; tra i più noti troviamo l’omeprazolo, l’esomeprazolo e il pantoprazolo che, grazie al loro metabolismo epatico, vantano interazioni con sostanze naturali come:

  • Erba di San Giovanni (iperico): determina una minore efficacia di omeprazolo ed esomeprazolo conseguente ad una riduzione plasmatica di questi farmaci (Wang et al. 2005).
  • Tè Verde: il rischio è da monitorare per chi assume estratti in quanto potrebbero alterare la quota plasmatica degli IPP. Secondo uno studio recente, infatti, le catechine contenute nel tè verde sarebbero responsabili di interazioni con numerosi farmaci tra cui l’atorvasatina, l’acido folico ed il lisinopril. Grazie alle sue proprietà benefiche il consumo di questa sostanza è molto diffuso, risulta evidente la necessità di ulteriori ricerche in modo da prevedere efficacemente queste interazioni e fornire ai pazienti un consiglio adeguato.

Terapie croniche e rischio di interazioni

Quando parliamo di terapie croniche il rischio di interazioni fra sostanze aumenta in modo considerevole, nel seguente grafico valuteremo i rischi maggiori delle più comuni al fine di prevenirli.

farmaci e rimedi naturali: grafico con interazioni farmacologiche

Formulazioni e dosaggi, dettagli decisivi

Parlando dei rimedi naturali includiamo una grande varietà di prodotti che si differenziano rispetto alla loro concentrazione:

  • Alimenti o spezie naturali: l’effetto è minimo o benefico se assunti in una dieta equilibrata, a basso rischio di interazioni.
  • Bevande e tisane: risultano più concentrate rispetto al cibo, azione più mirata ma di solito moderata.
  • Estratti semplici: (polveri, oli, succhi) hanno una concentrazione significativa e presentano un rischio di interazioni o irritazioni se consumati in eccesso.
  • Prodotti erboristici: potrebbero presentare un effetto sinergico dovuto alla presenza di più sostanze attive all’interno della stessa preparazione e, provocare interazioni farmacologiche date da una maggiore incertezza sui dosaggi.
  • Integratori naturali: sono formulazioni industriali con estratti vegetali dai dosaggi incerti e non titolati; presentano possibili interazioni variabili per qualità e forza.
  • Fitoterapici (titolati e standardizzati): essendo veri e propri farmaci a base vegetale hanno una concentrazione nota e un’attività farmacologica riconosciuta, ma anche un maggior rischio di interazioni documentate.

Il concetto di concentrazione è determinante per stabilire se un rimedio naturale può avere un effetto farmacologico e quindi interagire con i farmaci che assumiamo. Se alimenti e bevande contenendo una bassa concentrazione di sostanze attive apportano più benefici che rischi, al contrario, le preparazioni con concentrazione maggiore e quelle con attività farmacologica riproducibile devono essere monitorate attentamente nel loro utilizzo.

Riflessioni conclusive

L’utilizzo delle sostanze naturali concomitante all’uso dei farmaci è un aspetto da non sottovalutare per operatori sanitari, medici e farmacisti. La formazione continua dei professionisti, così come l’integrazione di nuove tecnologie utili ad accertare eventuali interazioni, è fondamentale per garantire una scelta ed un consiglio adeguato all’utente finale.

Molte persone, infatti, decidono di utilizzare prodotti naturali come complemento alle cure convenzionali ed è vitale che questa scelta avvenga senza approssimazione; natura e farmacologia offrono strumenti preziosi capaci di migliorare la qualità della vita solo se usati consapevolmente.

Ecco alcune linee guida:

  • Naturale non sempre è sinonimo di innocuo.
  • Dosi alimentari e integratori concentrati hanno un impatto dissimile.
  • Informare il proprio medico o farmacista dei rimedi che si assumono è fondamentale.
  • Necessario mantenere il focus sulla dieta e uno stile di vita sano.

Non improvvisare! Chiedi consiglio al tuo medico o farmacista prima di combinare farmaci e rimedi naturali.

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