Ossitocina: cos’è e come agisce su legami sociali e benessere

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Di Maria Caso

relazioni e benessere: ruolo dell'ossitocina

Cosa unisce chimica, cervello e legami sociali? Un’unica molecola: l’ossitocina.

Nota per il suo ruolo centrale nel parto e nell’allattamento, oggi questa sostanza è al centro di un dibattito che, mettendone in dubbio la sua definizione comune di “ormone dell’amore”, sta ponendo nuova luce sulla sua rilevanza per il benessere psico-fisico dell’organismo.

Ma, niente paura! Non siamo qui per rivalutare questa visione romantica dell’ossitocina; vogliamo piuttosto provare a far luce sull’immenso potenziale di questa molecola, che, allo stato attuale, sembrerebbe svolgere funzioni importanti a più livelli, da quello fisico a quello psicologico, agendo su diverse aree e meccanismi del Sistema Nervoso e dell’intero organismo.

In questo articolo, pubblicato su Fastcura, proveremo a far chiarezza sulle funzioni dell’ossitocina, con un focus sugli effetti su comportamento sociale e benessere mentale.

Ossitocina: definizione, funzione e rilascio

L’ossitocina è nota per essere un neurormone, ossia un ormone prodotto dal cervello e nello specifico dall’ipotalamo che svolge funzioni essenziali per la sopravvivenza.

Oggi sappiamo che questa informazione è parzialmente vera. Infatti, sempre sono sempre maggiori le evidenze di una maggiore complessità nei meccanismi di rilascio dell’ossitocina. Di seguito, alcuni aspetti interessanti rilevati dagli studi degli ultimi anni:

  • è rilasciata, seppur in quantità ridotte, anche dai sistemi periferici, come nel tratto intestinale, nei testicoli e nell’utero;
  • è presente in concentrazioni variabili nel circolo sanguigno;
  • agisce su recettori presenti in diverse aree del cervello e in diverse regioni corporee.

Ma come funziona realmente l’ormone dell’amore? Proviamo a dare una risposta, che tenga conto della sua complessità.

Come funziona l’ossitocina?

Le attuali conoscenze relative alle funzioni e ai meccanismi dell’ossitocina sono ancora in una fase embrionale. Le neuroscienze stanno rivelando un ruolo generalizzato su funzioni cognitive, psicologiche e fisiologiche, che potrebbero, oltretutto, essere tra di loro correlate.

Ciò che sappiamo per certo è che, seguendo la chimica della sostanza, questo neurormone, una volta rilasciato, agisce su recettori specifici, ossia molecole presenti in concentrazioni variabili sulle cellule di alcune aree del cervello e dell’intero organismo.

Quando l’ossitocina incontra il suo recettore innesca una cascata di reazioni chimiche che, a livello cerebrale e sistemico, si traducono in effetti quali apprendimento o potenziamento delle relazioni sociali, induzione del parto, preparazione all’allattamento, per citarne alcuni.

A livello del Sistema Nervoso Centrale, la produzione di ossitocina sembrerebbe promuovere la plasticità cerebrale, stimolando la formazione di nuove connessioni neuronali nelle aree caratterizzate da un’elevata concentrazione di recettori specifici. Queste regioni, una volta potenziate, possono modulare l’attività di altre aree cerebrali a cui sono collegate, generando effetti significativi sull’interazione sociale, sull’elaborazione emotiva e sulle funzioni cognitive.

Come viene prodotto l’ormone dell’amore?

allattamento

Entrando nel vivo della questione, proviamo ad andare alle origini per scoprire quali sono i potenziali fattori in grado di innescare il rilascio di ossitocina.

In letteratura, troviamo diversi studi che dimostrano un numero indefinito di situazione, stimoli e meccanismi che possono indurre la produzione di ossitocina.

Questa molecola, infatti, sebbene presente in concentrazioni fisiologiche di base sia nel cervello che a livello plasmatico e in alcuni organi periferici, subisce un incremento, come abbiamo visto, in circostanze legate ad interazioni sociali ed emotività.

Tra gli stimoli che inducono un rilascio importante di ossitocina, possiamo citare:

  • stimolazioni meccaniche, come quelle legate al parto e all’allattamento. Ad esempio, la stimolazione del capezzolo durante l’allattamento induce la produzione di ossitocina.
  • stimoli fisici: abbracci, carezze, baci, contatto con persone a cui siamo legati. Anche in questo caso il risultato è un aumento dell’ossitocina in diverse aree del cervello, a livello sistemico e nel nostro corpo.
  • fattori psicologici: stati emotivi positivi, riduzione di ansia e stress, fiducia, empatia, altruismo sono tutte situazioni legate ad un incremento nella produzione di ossitocina.

Risulta evidente, dunque, che il ruolo dell’ossitocina non si esaurisca nelle funzioni legate a gravidanza, parto e allattamento, ma sia ben più articolato.

Ossitocina: una molecola complessa

E questa complessità è anche dimostrata dalla variazione nelle concentrazioni dei suoi recettori specifici, a seconda delle diverse regioni del corpo e del cervello, che influenza, in modo selettivo, i processi neurobiologici e fisiologici.

Studi recenti hanno, inoltre, dimostrato che alcune persone presentano varianti genetiche dei recettori dell’ossitocina, che le rendono più sensibili agli stimoli sociali. L’azione dell’ossitocina, infine, non riguarda esclusivamente le donne: essa interviene anche negli uomini e in molteplici contesti, contribuendo alla modulazione delle relazioni interpersonali e al benessere psicologico.

Sorge spontanea a questo punto una domanda: in che modo questo ormone è coinvolto nei legami sociali e nella salute mentale?

Ossitocina e benessere: significato evolutivo e ruolo nelle relazioni sociali

Già Aristotele ci diceva che “l’uomo è un animale sociale”. Che le relazioni e i legami sociali apportino numerosi benefici all’essere umano è qualcosa che possiamo sperimentare in prima persona. Tuttavia, oggi risulta sempre più interessante comprendere le motivazioni biologiche di questi benefici, per aprire nuove prospettive di benessere in situazioni sia fisiologiche, che patologiche.

Per comprendere davvero il ruolo dell’ossitocina nei legami sociali, dobbiamo fare un passo indietro e guardare alla nostra storia evolutiva. È sorprendente pensare che esista un sistema biologico capace di regolare i legami tra gli esseri umani, un meccanismo potentissimo, che ha contribuito alla nostra sopravvivenza come specie.

Come abbiamo avuto modo di comprendere, l’ossitocina non è solo l’ormone associato all’amore o alla maternità. Il suo aumento in risposta a stimoli ambientali ha avuto, fin dalle nostre origini, una funzione adattiva: ha permesso agli individui di vivere in comunità, di costruire relazioni stabili e di cooperare per il bene del gruppo. In altre parole, ha reso possibile la vita sociale.

Come agisce sulle relazioni sociali?

Ma come riesce l’ossitocina a gestire le relazioni? Ecco alcuni fattori chiave che è in grado di modulare:

  • riconoscimento sociale: aiuta a distinguere chi appartiene al proprio gruppo, favorendo fiducia e collaborazione;
  • ricompensa sociale: sistema di ricompensa, mediato dalla dopamina, che è attivato dalle relazioni sociali. Produce effetti simili alla ricompensa ottenuta mediante l’utilizzo di sostanze e serve a spiegare il piacere derivante dalle relazioni sociali;
  • elaborazione di stimoli sociali: elaborazione di tutti quegli stimoli che provengono da relazioni ed interazioni con altri individui della nostra specie. Può trattarsi di gesti, parole, sguardi, abbracci, carezze ecc;
  • apprendimento sociale rinforzato: l’ossitocina sembrerebbe svolgere un ruolo anche nell’apprendimento di comportamenti sociali, mediati dalla semplice osservazione di altri individui della propria specie, senza, quindi, necessità di esperienza diretta.

Il ruolo che oggi l’ossitocina svolge nelle relazioni e nei legami affettivi è, dunque, l’eredità di queste antiche funzioni evolutive, arricchita nel tempo da una crescente complessità. Se un tempo serviva principalmente a garantire la sopravvivenza del gruppo, oggi agisce su legami molto più articolati, capaci di influenzare profondamente il nostro benessere.

Questo ormone, inoltre, come già detto, agisce ad ampio raggio, migliorando la circolazione sanguigna, favorendo la digestione e contribuendo a ridurre stati d’ansia e sintomi depressivi.

Legami sociali e benessere mediato dall’ormone dell’amore

legame genitori figli

Dopo aver visto i fattori su cui l’ossitocina agisce, facciamo chiarezza sul tipo di legami che sembrano essere controllati da questa sostanza.

  • Legame genitore-figlio

È la prima forma di attaccamento, che contribuisce a creare circuiti neurali in grado di regolare le relazioni in età adulta. In caso di rapporti genitoriali non costanti o interrotti definitivamente, si registra una riduzione nella concentrazione di ossitocina nel plasma sanguigno, con conseguenze sui legami sociali e una maggiore probabilità di sviluppare disturbi psichiatrici.

  • Legame di coppia

Regolato dai livelli di ossitocina, che risultano ridotti in caso di separazione dal partner. Si tratta di un meccanismo adattivo che ci porta a desiderare un unico partner per tutta la vita. Per cui, in caso di allontanamento dal partner, adottiamo comportamenti tipici del lutto. Tuttavia, questi meccanismi risultano disadattivi nel caso in cui sia impossibile ricongiungersi con il proprio compagno/a.

Possiamo, quindi, concludere che il benessere mentale derivato dall’aumento di ossitocina è dovuto a due fattori fondamentali:

  • gli effetti stessi degli stimoli sociali: un abbraccio, una carezza, un odore familiare, la vicinanza delle persone per noi importanti, attraverso il rilascio di ossitocina, sono in grado di produrre piacere attivando i sistemi della ricompensa. Inoltre, essi agiscono come fattori protettivi nello sviluppo di relazioni disfunzionali e patologie nel lungo periodo. +
  • l’aumento nella concentrazione di ossitocina può, inoltre, favorire una riduzione degli stati d’ansia e depressivi, agendo, quindi, in modo indiretto sulla sensazione di benessere. Ciò si evince dagli studi che rivelano una riduzione della quantità di ossitocina nel cervello in condizioni di ansia e stress.

Conclusioni

In questo contenuto, abbiamo voluto evidenziare come l’ossitocina sia una molecola complessa che svolge funzioni sia sul cervello, che sull’intero organismo. Proprio a causa della sua complessità, molta strada rimane da fare per comprenderne a pieno i meccanismi, il ruolo e la sua utilità per il benessere psico-fisico in condizioni fisiologiche e patologiche.

Alla luce di tutte le evidenze e degli studi più recenti, oggi sappiamo che questa sostanza svolge un ruolo chiave nei legami sociali.

Nonostante il motivo e le funzioni effettive di questa semplice molecola nelle relazioni e nel benessere siano ancora tutte da scoprire, i risultati delle ultime ricerche rappresentano un ottimo punto di partenza per diffonderne la conoscenza e continuare a studiarne gli effetti su cervello e corpo umano.

Se ritieni affascinante il ruolo dell’ossitocina e la sua rilevanza nei legami umani, condividi questo contenuto e aiuta Fastcura a divulgare la conoscenza scientifica!

Sitografia

Scritto da Maria Caso | MSc Neuroscienze, Junior Copywriter

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